Il nome Franciacorta, territorio compreso tra Brescia e il lago d’Iseo, comparve per la prima volta nel XIII secolo, in richiamo alle ‘curtes francae’, le corti franche esenti da dazi o gabelle.
Nel corso dei secoli la ricchezza della Franciacorta richiamò le ricche famiglie del tempo, tra loro, un ramo dei Baroni Pizzini von Thurberg, nobile famiglia di Rovereto, frequentatori dei migliori salotti del tempo. Nell' 800 la Franciacorta aveva già una tradizione vitivinicola consolidata. Il Catasto Napoleonico, datato al 1809, certifica l’esistenza di quasi 1000 ettari di terreno vitato e quasi mille ettari di arativo vitato: superiori alle necessità degli abitanti del territorio, quindi destinati alla vendita.
Nel 1870 i fratelli Enrico e Bernardino fondano l’Amministrazione Agricola Pizzini e si distinguono subito come agricoltori illuminati.
Nel 1967 La Franciacorta viene riconosciuta come zona a denominazione di origine controllata. Barone Pizzini è tra i primi produttori ad ottenere il marchio.
Nel 1998 la cantina avvia l’esperienza della viticoltura biologica, per ottenere un vino con un forte legame con il territorio, unico e irriproducibile altrove.
Con la vendemmia 2002 nasce il primo Franciacorta Biologico.
Arrivano anche importanti riconoscimenti: nel 2012 A Londra, l’International Wine Challenge proclama il Franciacorta Rosé 2008 miglior vino biologico al mondo.
Nel 2015 Viene assegnato all'azienda il premio speciale per la Viticoltura Sostenibile del Gambero Rosso. Barone Pizzini ottiene inoltre l’attestato Biodiversity Friend, primo standard per la certificazione della biodiversità in agricoltura, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e di proprietà della WBA-World Biodiversity Association onlus.